Federica della fraternità della gioventù francescana di Portici Sant’Antonio (NA) ci regala una testimonianza della giornata vissuta a Salerno insieme a tanti altri gifrini campani per accogliere oltre un migliaio di migranti che sono sbarcati nei giorni scorsi.
«Un nuovo sbarco. Tante nuove possibilità. Catene umane di persone che si adoperano per dare una mano, per arrivare a loro in qualche modo: preparando kit per i pasti, distribuendo acqua, facendo compagnia ai nuovi arrivati o nel porto o poi nel Centro di Prima Accoglienza.
E lì, allo sbarco, abbiamo conosciuto storie, persone, procedure amministrative…. Coppie e famiglie unite, altre che aspettano di ricongiungersi, altre, invece, che non lo faranno forse… e infine c’era Ibrahim, di 12 anni, del Gambia, solo e ferito alla testa. Ha fatto il viaggio da solo ed è stato, sempre solo, 3 giorni fermo in Libia prima di ripartire per arrivare qui, come tante altre persone, meno giovani di lui. Tifa Barcellona e ha parlato un po’ con noi. Al “perché sei venuto fin qui?” risponde innocentemente, senza nemmeno pensarci “per studiare”.
Come lui, anche noi, effettivamente, null’altro possiamo fare se non studiare: non solo la storia dai libri di scuola, ma conoscendo il nostro territorio, entrando in contatto con chi ci sta intorno, con le realtà in cui gli immigrati vivono, interiorizzando la nostra forma di vita di “passare dal Vangelo alla vita e dalla vita al Vangelo”. E quindi, essere e diventare testimoni di verità, quella verità che va oltre quella mediata, trasmessa, distorta e preconfezionata. La verità, infine, che “l’Amore ha vinto, vince e vincerà”.