Dal Vangelo secondo Matteo 20,1-16
Oggi Gesù ci conduce davanti al modo di amare di Dio che è totalmente gratuito, va oltre ogni possibilità di misurazione, non guarda al merito delle nostre azioni, non si interessa del momento in cui arriviamo a Lui, se come operai della prima ora e delle ore successive. Dio chiama a far parte della sua Chiesa (vigna), per fare esperienza di questo suo modo di amare e per riconoscersi appartenenti a una comunità di fratelli all’ interno della quale non ci sono privilegi e parzialità; Dio, infatti, ha sempre mandato in tilt coloro che, come i servi della prima ora, chiedevano un trattamento di favore in base alle loro opere. Anche noi, a volte, abbiamo pretese di questo genere, quando diciamo: “Perché lui deve avere il mio stesso trattamento?…Io sono più buono, più bravo, mi sono impegnato di più, non è possibile che sia messo sul mio stesso piano.”
Gesù ci invita ad avere uno sguardo non cattivo (invidioso), ma capace di aprirsi, senza condizionamenti, a riconoscere il suo amore senza misura. La buona notizia è che alla luce “amore senza limiti” impariamo a creare relazioni nuove, gratuite, che restituiscano al mondo la bontà di Dio.