Dal Vangelo di Giovanni 1, 35 – 42.
Ci troviamo lungo le rive del Giordano, seduti, con cuore in attesa di quella novità che ci viene promessa dai tanti Battisti che incontriamo nella nostra vita.
Ognuno di noi ha una riva del Giordano sul quale è seduto. Il rischio è duplice: restare fissi a fissare la corrente oppure semplicemente buttarsi in acqua per seguire la corrente. Francesco d’Assisi è stato un giovane che ha avuto il coraggio di andare controcorrente. Per poter andare controcorrente serve stare svegli e credere nel nostro sogno. La fraternità non è una corrente da seguire, la fraternità non è uno stile che si confonde con l’ideale. Essa è vita accolta e donata unita alla vita dell’Agnello di Dio. Seguire una fraternità utopica, scandita da eventi o cose da fare ci rende simili al Don Chisciotte di Cervantes più che a Francesco d’Assisi.
L’incontro con Gesù crea una nuova fraternità tra Simone ed Andrea che sono andati a vedere. Hanno fatto esperienza di Lui, la stessa esperienza che fatto Francesco d’Assisi. Esperienza non equivale alla logica del fast food: vado, vivo e torno. Esperienza è vita trasformata che trasforma, è uscire dalla logica individuale per entrare nell'autentica logica della fraternità che ci rende parte della grande famiglia dei battezzati, di coloro che come Francesco, dinanzi all'incontro con vangelo si alzano e dicono: questo voglio, questo chiedo, questo desidero.