Quante volte nella nostra vita sentiamo la necessità di ritornare all'essenziale ma non ci riusciamo: sappiamo che così non stiamo percorrendo la strada verso lo stile di vita che vorremmo avere, ma non facciamo niente per cambiare rotta! E questo perché è difficile lavorare su noi stessi: “Tornare all'essenziale – ha detto Papa Francesco in un discorso alla Curia romana – significa fare i conti con la consapevolezza che abbiamo di noi stessi, di Dio, del prossimo, e vuol dire entrare nell'esperienza del dono della misericordia”.
Noi giovani francescani ci siamo interrogati su questa difficoltà perché pensiamo sia importante coltivare ogni giorno la scelta di vivere la nostra vita in semplicità e povertà sull'esempio di San Francesco e Santa Chiara. E’ con quest’obiettivo che sentiamo la necessità di coltivare la povertà evangelica in virtù della nostra scelta di vita francescana. Spinti da questo proposito ogni mese lanceremo degli spunti di riflessione su un aspetto della povertà evangelica, cercando, attraverso un impegno mensile, di concretizzare la nostra chiamata e dare una svolta alla nostra vita.
Nelle riflessioni ci lasceremo guidare dal Vangelo in primis, e dal seguente articolo delle Costituzioni Generali dell’Ordine Francescano Secolare:
Dal secondo capitolo delle Costituzioni Generali dell’Ordine Francescano Secolare
Art.15 1. (Reg. 11) I francescani secolari si impegnano a vivere lo spirito delle Beatitudini e in special modo lo spirito di povertà. La povertà evangelica manifesta la fiducia nel Padre, attua la libertà interiore e dispone a promuovere una più giusta distribuzione delle ricchezze. 2. I francescani secolari, che mediante il lavoro e i beni materiali debbono provvedere alla propria famiglia e servire la società, hanno un modo peculiare di vivere la povertà evangelica. Per comprenderlo ed attuarlo si richiede un forte impegno personale e lo stimolo della Fraternità mediante la preghiera e il dialogo, la revisione comunitaria della vita, l’ascolto delle indicazioni della Chiesa e delle istanze della società. 3. I francescani secolari si impegnino a ridurre le esigenze personali per poter meglio condividere i beni spirituali e materiali con i fratelli, soprattutto con gli ultimi. Ringrazino Dio per i beni ricevuti, usandoli come buoni amministratori e non come padroni. Prendano fermamente posizione contro il consumismo e contro le ideologie e le prassi che antepongono la ricchezza ai valori umani e religiosi e che permettono lo sfruttamento dell’uomo. 4. Amino e pratichino la purezza del cuore, fonte della vera fraternità.