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A cura di Fra Francesco Pasero ofm

La lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.


Dal Vangelo di Marco 1, 40-45

L’incontro con Dio nella nostra vita spesso si manifesta nella forma dell’invocazione, di un bisogno radicale che ci portiamo dentro e che tocca tutte le dimensioni della nostra esistenza; così è anche per quel lebbroso di cui ci parla il brano del Vangelo che la liturgia di questa domenica ci offre. Diventare consapevoli delle nostre fragilità, renderci conto di come influiscono sulle relazioni con gli altri e avere il coraggio di consegnarle a Dio senza paura, sono i passaggi necessari per iniziare a sperimentare liberazione e salvezza. Tutto questo percorso richiede una grande dose di coraggio e un forte desiderio di vita: il lebbroso sfida le convenzioni sociali che gli impedivano di entrare in contatto con le altre persone e cerca l’incontro con Gesù perché sa che da solo non può darsi guarigione. Così quest’uomo percepisce la compassione di Dio, scopre in Gesù la grande dignità di essere figli di un Padre amorevole e premuroso che accompagna e sostiene il cammino di ogni persona verso una piena appropriazione della propria umanità.

E ci rendiamo conto di come sia difficile rispettare la richiesta di Gesù di mantenere il silenzio sul miracolo da lui compiuto: quando la nostra vita si sente toccata e trasformata dall'agire percepibile e concreto di Dio, non riusciamo a trattenere la gioia e non possiamo che condividere con gli altri ciò che Dio ci ha donato e come ha cambiato la nostra vita. Anche questa è una modalità attraverso la quale “restituire” al Padre ciò che da lui abbiamo ricevuto.


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