“Creati per Amare”. Quando ho letto il tema di questo appuntamento nazionale, a tutto pensavo tranne che a quello che realmente mi ha lasciato. Si poteva pensare all'amore in tutte le sue forme e sfaccettature, forse ad argomenti già affronti. Invece ci siamo soffermati sul rapporto che noi abbiamo con il nostro corpo e come lo mettiamo in relazione con gli altri.
Quello che mi ha lasciato il segno, sicuramente, sono stati due momenti: la formazione di Fra Pietro Maranesi sul tema “ Corpo a corpo nella via di Francesco D’Assisi” e il pellegrinaggio verso Rivotorto. La formazione di Fra Pietro Maranesi mi ha fatto scoprire un Francesco amico, fratello e madre. Mi ha colpito il suo essere vicino, confortante, il suo essere prossimo al fratello, Frate Leone, nella difficoltà, il suo lasciarlo libero di comprendere la sua vita pur non lasciandolo mai solo. Il suo entrare corpo a corpo con il lebbroso, che come una madre non mette ostacoli di fronte alla povertà, alla malattia. Durante il pellegrinaggio abbiamo avuto la possibilità di ascoltare pensieri e canzoni che mi hanno fatto riflettere su quanto Dio mi abbia resa perfetta e quanto io non apprezzi, non riesca ad accettare e comprendere che io sono come Lui mi ha voluto, che non ci resta che lodarlo e ringraziarlo per i doni ricevuti. “…nemmeno le tenebre per te sono oscure, e la notte è chiara come il giorno; per te le tenebre sono come luce. Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre. Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo”(Salmo 138).
Marianna Artiaco
Ho la pancia, non ho uno sguardo intrigante e non sono bello. Spesso mi sono ritrovato a nascondere e mascherare quelle parti di me che non corrispondono ad una bellezza classica, sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista caratteriale. Quante volte ho cercato di nascondere per non vedere e soprattutto cercare di non far vedere agli altri quegli aspetti! Ma come posso amare veramente gli altri se cerco di nascondere metà del mio corpo? Posso forse amare a metà?
Immagino Dio alle prese col mio corpo, prima che nascessi, mentre cercava di modellarmi. Così fiero del suo operato. Mi ha creato Lui stesso per poi donarmi il più bello, grande e importante di tutti i regali: un pezzo di sé stesso. Come un diamante unico, puro che riflette la sua luce non avrebbe certo potuto metterlo su un anello di legno. Ha creato e modellato il mio corpo, in ogni sua parte, per trasmettere il suo amore infinito. Da donare agli altri ma anche per amare Lui stesso.
Molte volte ho idealizzato l’amore per Dio estromettendo la carne e viceversa l’amore per i miei cari togliendo la parte spirituale. In questi giorni ho imparato invece che questo è solo un amore parziale, per non dire falso. Un amore sincero richiede invece di mettere in gioco ogni parte di me stesso ed è estremamente più difficile, doloroso e rischioso. Lui non vuole un amore privo di corpo, Lui che per primo ha amato con un corpo, il corpo di suo figlio. Il corpo che vediamo appeso alla croce quando entriamo in chiesa. Il corpo esposto davanti a tutti, senza nascondere nulla, nessuna ferita. Il corpo che tutti noi riceviamo durante la messa. Dio si è impegnato a fondo per crearmi come un anello d’oro prezioso e bellissimo che potesse dare risalto al suo diamante. Ma così come non si potrebbe usare un anello a metà perché scivolerebbe dal dito, e si perderebbe, allo stesso modo noi siamo perfetti se amiamo con ogni nostra parte, anche quelle che ci piacciono di meno.
Mi voglio amare perché solo se amo me stesso prima posso poi vivere un amore libero per gli altri, altrimenti l’ossessione e il possesso rovineranno ogni rapporto, dal fidanzamento all'amicizia. Voglio impegnarmi per amarmi e donarmi come Lui fa con me, per essere benedizione per gli altri come loro lo sono per me, per essere testimone vero del suo amore, come un anello di fidanzamento donato da Dio per testimoniare la sua promessa d’amore per tutti noi. Dal suo Amore, e col suo Amore, siamo creati per portare Amore.
Andrea Cassina