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A cura di Fra Massimo Siciliano OFM Assistente

Rimanere, dimorare, abitare


Rimanere, dimorare, abitare. Mi piace pensare l’amore di Dio come ad una casa, in cui ci puoi vivere dentro e ritrovare la tua identità di figlio e fratello. In quella casa già viviamo, forse inconsapevolmente, forse non la vedo ma se guardo intorno a me, ho mille segni della sua presenza, tutto mi parla di Lui. L'amore di Dio è reale, gratuito e incondizionato. Che io sia amato dipende da lui, non dipende da me.

Il nostro compito è decidere se rimanere o no in questo amore. Ma perché farlo? Gesù risponde: perché la vostra gioia sia piena. Mettiamoci in Ascolto del Vangelo ne va della nostra gioia. La gioia ti assicura che stai camminando sulla via giusta. Solo chi ama ed è amato è capace di gustare la gioia piena.

Amatevi gli uni gli altri co­me io vi ho amato. In un rapporto di co­munione, faccia a faccia, da fratello a fratello. Perchè non si ama in astratto, si a­mano le persone ad una ad una, nella loro unicità. Come? Gesù offre la parola che fa la differenza cristiana: a­matevi come io vi ho amato.

Lo specifico del discepolo non è amare in modo astratto e superficiale. Ma amare come Cristo, che si cinge con un asciu­gamano e lava i piedi ai suoi; che non manda mai via nes­suno; è accogliente verso tutti.

Co­me Lui si è fatto via di amore che conduce al Padre, così o­gnuno di noi è chiamato ad essere un ponte che conduce al cuore del Padre, affinchè l’Amore raggiunga ogni angolo del mondo.

Voi siete miei amici. Non più servi, ma amici. Viviamo nella libertà dei figli amati. Siamo stati scelti non per essere servi, ma per essere amici di Dio, uniti a Lui nell'unico amore.


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