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A cura di Fra Francesco Pasero ofm

Chi è Gesù per me e per la mia vita?


29 giugno: Santi Pietro e Paolo

Dal Vangelo di Matteo 16, 13-19

Non si può rimanere indifferenti davanti alla venuta di Gesù e alla sua pretesa di stare in mezzo a noi come colui che rivela in modo definitivo il volto del Padre e ci fa sperimentare la sua compassione. La domanda sull'identità di Gesù, su chi è lui, non in modo generico, ma per me e per la mia vita, è una domanda che non può restare sospesa, ma ha bisogno di essere ascoltata. E dalla risposta che ne scaturisce la vita si orienta, prende direzione, sceglie se portare frutto nella propria vocazione di discepolo o rimanere chiusi nel proprio egoismo e nelle tante illusioni di felicità che ogni giorno ci vengono offerte.

Anche gli apostoli, che per noi rappresentano il fondamento su cui trova stabilità la nostra fede e la nostra speranza, hanno attraversato questa dinamica di incontro e risposta; nella loro storia emerge in modo chiaro come Dio non scelga solo coloro che sono adeguati ad un compito, ad una missione, alla vita stessa, ma rende adeguati coloro che chiama a seguirlo attraverso un amore che elegge, converte e responsabilizza.

L’errore in cui anche noi rischiamo di cadere è quello di relegare Gesù tra ciò che già conosco, che fa parte della mia vita, che non mi sorprende più; e così non riusciamo più a vedere quella perenne novità di Dio che abita la nostra quotidianità e chiede di essere accolta e portata a maturazione.

Gli apostoli hanno avuto questo coraggio e questa determinazione: dopo aver “fatto pace” con le proprie fragilità e incongruenze hanno lasciato che il Padre manifestasse in loro la sua vita, la sua forza, la sua fedeltà.


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