Nessuno rimane indifferente verso la Sindone ma non essendo una materia di fede, la Chiesa non ha competenza specifica per pronunciarsi sulla sua veridicità e affida agli scienziati il compito di continuare ad indagare. Tra le ultime voci risuonano quelle di due ricercatori italiani, i quali hanno sostenuto che metà delle macchie di sangue impresse sulla Sindone non sarebbero compatibili con la postura di un uomo crocifisso ed altre addirittura non troverebbero riscontro di posizione sia sulla croce sia sul sepolcro. Tali affermazioni sono state poi smentite e un'altra ricerca italiana ha sostenuto che sulla Sindone c’è davvero del sangue, precisamente quello di una persona torturata, di colore rosso e non marrone (come il sangue antico) perché il telo sarebbe stato esposto alla luce del sole, che ne ha alterato il colore. In ogni caso, nell'ottica della Fede come relazione con una Persona, la Sindone assume un significato nella misura in cui ci aiuta ad essere “più cristiani”, ricordandoci che anche nel momento della massima impotenza, come quella di Gesù sulla croce, non siamo soli, che nell'annullamento di quella morte sta la salvezza del mondo intero e che l'Amore misericordioso di Dio, in quel corpo donato e in quel volto sfigurato e sereno, vince ogni povertà. Tu vali: vali la morte di un Dio che ti ama a tal punto da dare la sua vita, mostrandoti la strada per la felicità. Buon cammino fratello: corri verso il Signore cercando tutti i segni della sua presenza nella tua vita!
Piccole perle per la lettura personale: