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Tra i tratti della preghiera francescana che più si intrecciano con la vita del gifrino, c’è quello della ricerca. Nel cammino della Gioventù francescana, ogni giovane è in ricerca, di sé e di Dio, della sua vocazione personale, che si radica nelle profondità dell’esistenza umana e nell'esperienza di fede.
Preghiera come ricerca, ci suggerisce Francesco d’Assisi, è quel ‘lasciarsi cercare, trovare e incontrare’ da quel Dio Altissimo e Onnipotente, che ama di un amore folle le sue creature.
Ricerca significa ‘lasciarsi guardare’ così come siamo, con la propria storia e il proprio cammino, per gustare la bellezza e la dolcezza di chi è venuto a cercarci.
La nostalgia che nasce dall'incontro con Dio, muove inevitabilmente il nostro cuore, la nostra mente, le nostre mani, i nostri piedi, spingendo colui che è stato cercato, a cercare a sua volta per ritrovare la fonte a cui si è dissetato.
Ricerca è ascolto e silenzio, in cui le sole parole da udire sono quelle del Maestro che parla alla storia del suo amato.
Ricerca è quello sguardo aperto su una realtà che sta oltre e che porta verso mete inesplorate.
Nella preghiera francescana, il tratto della ricerca è in fondo un ‘accorgersi’ che nel proprio cuore abita una sete di pienezza e di bellezza che mette in movimento, fino a trovare il tesoro prezioso nascosto nel campo.
Chiediti se ti senti cercato, se Qualcuno ti sta cercando a tal punto da voler stare con te, guardandoti negli occhi e nel silenzio, sussurrandoti soltanto poche parole: Sono qui, per te!
E tu, giovane in cammino, desideri stare con Lui? Stai davvero cercando la fonte purissima che spegne la tua sete e fa verità nella tua vita? O forse ti accontenti ancora una volta di acqua stagnante?