Dopo aver avviato la nostra ricerca abbiamo bisogno di fare un passo in più: spesso nella preghiera rischiamo di rimanere fermi, ma la ricerca vera mette in movimento…ma verso dove? Verso un incontro! Si! La ricerca porta ad incontrare sé stessi, l’Altro e gli altri.
Senza questa apertura il girasole rischia di seccarsi e morire. Vuoi sapere se stai pregando davvero? Misura il dono di te.
Per approfondire la preghiera come incontro, chiediamo a Chiara di condividerci una piccola sfumatura della sua esperienza, partendo da un passaggio molto importante e bello che la stessa Chiara consegna alle sue Sorelle prima di morire. Così scrive nella benedizione:
“Siate sempre amanti di Dio, delle vostre anime e di tutte le vostre Sorelle, e siate sempre sollecite di osservare quanto avete promesso al Signore. Il Signore sia con voi sempre, e ora voi siate sempre con Lui. Amen” (FF 2857)
Chiara ha ben fisso il punto di partenza che è l’amore di Dio, povero e crocifisso, che ha incontrato, accolto e vissuto nella sua vita; dal punto di partenza, si avanza verso la meta, e il dono più grande è quello dell’apertura, dell’incontro con sé e con l’altro. È l’eco del comandamento “ama il prossimo tuo come te stesso” (Mc 12,31).
Il problema è che spesso noi stessi non ci benediciamo: anzi! Il punto non è dunque far entrare il Signore, ma piuttosto uscire allo scoperto, verso la luce che è Via, Verità e Vita. Chiara ha compreso che l’amore riversato da Dio nel nostro cuore ci rende sempre più capaci di amare noi stessi, perché ci insegna a guardarci con i Suoi stessi occhi di misericordia e, allo stesso tempo, ci apre alla comunione con gli altri.
Allora prega e fai memoria: che sia riguardo l’intero arco della vita, dell’ultimo anno o solo della giornata odierna, è sempre bene chiedersi:
“Come sono stati i miei momenti di incontro con il Signore?”