Commento al Vangelo di Luca 13,1-9
Perché la sofferenza? Perché la morte? Se la sofferenza e la morte sono brutte esperienze, sono il male, allora da dove vengono, perché Dio che è unico bene lo permette? Perché la morte dell’innocente?
Sono le domande dell’uomo di ogni tempo il quale si rivolge a Dio ed esige una risposta.
La risposta è molteplice e non può essere ridotta solo alla ricerca del colpevole o della colpa in chi non ne ha. Non dobbiamo cercare la colpa in chi soffre o muore e non dobbiamo cercarla neppure in Dio. Gesù nel vangelo di questa domenica dopo aver ricevuto le notizie della morte di alcuni Galilei, risponde con l’invito alla conversione. Se non vi convertirete perirete allo stesso modo! Non esistono i più o meno colpevoli del dolore ma tutti dobbiamo fare il cammino della conversione perché, nessuno è senza peccato. Chi sta bene in piena salute e prospera nel benessere non è esente dal cammino della conversione.
Gesù ci avverte che tutto il male che vediamo nel modo ci deve scuotere per iniziale un nuovo cammino. La pace nel mondo inizia da me dal mio cuore che quotidianamente è chiamato a vincere il proprio egoismo, orgoglio e ogni chiusura ed andare all’incontro con il Signore. È dal suo perdono che ogni uomo attinge la forza per incontrarsi con l’altro. Soprattutto quell’altro con il quale non ho un buon rapporto, perché mi ha offeso, ma perdonandolo con il perdono che ricevo dal Signore porterò molto frutto.
Altrimenti chiusi in se stessi saremo come quel fico che sfrutta soltanto il terreno nonostante le premurose cure del contadino. Gesù non ci fa mai mancare la sua grazia,e come il contadino non fa mai mancare il concime alle sue piante, si prende cura di noi, si spende totalmente a nostro favore ed attende pazientemente, rispettando i tempi della crescita e della nostra conversione.