Commento al Vangelo di Luca 24,46-53
Con l’Ascensione Gesù termina la missione terrena e ritorna al Padre. Il Vangelo racconta l’ultima manifestazione del Risorto prima di salire al cielo. I discepoli, la sera di Pasqua, parlano di quanto è accaduto. Sconvolti, confusi, cercano di capire; non riescono. Fanno a pugni con le ombre.
La croce sembra rivelare un Dio inconcepibile, e che il Risorto, ormai al sicuro in cielo, abbia abbandonato gli amici.
L’Incarnazione quindi è stata un capriccio? Quei bei discorsi sull’amore, una finzione? Perché tutto questo? Che senso ha? Alla fine è soltanto una brutta storia con un finale deprimente. Invece: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio” (Gv 3,16). Chi ama dà sul serio e per sempre, non per gioco. All’improvviso, Gesù ‘stette’ in mezzo a loro. Tutto acquista incredibilmente un senso nuovo, una logica chiara: Vince solo chi dona la vita. Rimane solo ciò che si dona con amore. Cristo ha amato fino alla morte (cfr. Gv 13,1). Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per gli amici (Gv 15,13).
L’Amore arriva alle estreme conseguenze. Il resto, ciò che si trattiene, svanisce.
Quando sembrava che tutto fosse inesorabilmente finito, già stava spuntando un nuovo inizio: il tempo della Chiesa. È vinta l’assenza. Il Signore è con noi sempre, nelle nostre fraternità. I discepoli, rivestiti di potenza dall’alto, cominciano a muovere i primi passi per portare la Parola nel mondo.
Questa pagina insegna in primo luogo ad essere testimoni appassionati, che seminano amore in tutto, perché ogni gesto sia “segnato” per sempre.
Inoltre, ci chiede di essere cristiani adulti, forti, che non si rassegnano allo sconforto, al dubbio. Ciò che oggi non ha senso, domani lo avrà. Non siamo soli, Gesù cammina con noi, anche se noi non Lo percepiamo, e ci spiega le Scritture (cfr Lc 24,27).
Infine, ci invita ad essere discepoli che portano il lieto annuncio che la vita ha vinto la morte, l’odio. Essa sfonda le nostre resistenze con la misericordia. L’amore ha vinto!
Non è semplice! Il Signore, tuttavia, ci benedice e ci dona lo Spirito, che ci insegna tutto e ci ricorda le parole di Gesù. Che la sua benedizione sia sorgente di tanta gioia da condividere nelle nostre fraternità.