Parte oggi la rubrica di formazione della Gioventù Francescana d’Italia che sarà online ogni lunedì durante il tempo particolare che stiamo vivendo. Questo vuole essere uno strumento da poter utilizzare di settimana in settimana anche se siamo distanti.
In questo periodo, in cui tutte le nostre vite sono stravolte, in cui ci viene chiesto di fare uno sforzo e restare a casa, in cui non possiamo vivere la fraternità fisicamente,
abbiamo pensato di reinventarci nella formazione ed essere uniti, come Gioventù Francescana d’Italia, anche attraverso degli spunti di riflessione che ci diano la possibilità di fermarci e creare una scintilla dentro di noi che possa stimolare un cambiamento che faccia bene a noi stessi e che possa contribuire a migliorare la società che viviamo. Vogliamo reinventare questo tempo di stasi in cui siamo a casa e trasformarlo in tempo di fioritura per la nostra vocazione, continuandoci ad interrogare su cosa Dio chiede alle nostre vite.
Ogni lunedì, a partire da oggi, questa riflessione partirà dal Vangelo di Luca 7,11-17, che è il Vangelo dal quale è estrapolato il nostro tema annuale “Giovane, dico a te, alzati… e ama!”, tema che è il Papa che ha proposto per l’anno 2020 a tutti i giovani del mondo:
In seguito si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!». E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Giovinetto, dico a te, alzati!». Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo». La fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione.
Ci faremo aiutare, inoltre, dalle Fonti Francescane, dal nostro testo di formazione “La forma dell’amore” e dalle parole che il Papa ha dedicato per quest’anno ad ogni giovane.
La rubrica: