Il giorno 21 luglio 2022 è iniziata a Cosenza l’avventura del convegno adolescenti della Gioventù Francescana, che è stata sin da subito una vera scommessa. È da molto tempo, infatti, che gli adolescenti non si incontravano, e come in un ultimo sprint al termine di un lungo mandato, il consiglio nazionale della gioventù francescana ha ritenuto fondamentale la necessità di ritrovarsi, di rinsaldare quei legami e quel senso di fraternità, che si erano persi in due anni di distanze obbligate.
Il poco tempo e le difficoltà organizzative non hanno scalfito questa esigenza di ritrovarsi, alla luce del fatto che coloro che più sono stati svantaggiati da questa pandemia sono stati proprio gli adolescenti, costretti a limitare quelli che per molti sono gli anni più belli.
Il tema scelto per il convegno è ispirato al vangelo di Luca (11, 1-13) “chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”, ponendo ancora una volta l’accento sull’aspetto relazionale, sia nelle relazioni con l’altro che con Dio. Si è scelto di vivere delle attività di gioco e laboratoriali, riducendo al minimo la “formazione frontale” e lasciando spazio per la condivisione e la fraternità. In generale, quindi, cercando di recuperare una dimensione di concretezza, perché solo quando tocchi con mano riesci davvero ad entrare in relazione. Dalle varie condivisioni i ragazzi si sono messi profondamente in discussione e hanno cercato di capire su quale aspetto relazionale lavorare. Si sono interrogati sulle loro paure, le loro incertezze e difficoltà. Hanno cercato di riscoprire il senso della vita ed il desiderio di impegnarsi per riprendere coscienza di sé, per condurre la vita a pieno e in libertà, sentendosi amati da Colui che ti ama incondizionatamente.
La liturgia penitenziale è stato un momento molto forte per tutti gli adolescenti, la perfetta sintesi di quel lavorio continuo e costante, durante il convegno, sull’importanza di istaurare relazioni sane. Dopo una giornata intensa in piscina, è stato meraviglioso vedere come si siano messi all’ascolto di sé stessi attraverso un profondo esame di coscienza, concluso con la confessione. La stanchezza della giornata non ha scalfito il loro bisogno di essere ascoltati e di vivere il sacramento della confessione, toccando corde profonde nel cuore fi molti. In tal senso, l'incontro nazionale è riuscito a rispondere al profondo bisogno di relazione, rimasto un po' sopito negli ultimi due anni.
Lasciare il segno nelle vite di questi giovani uomini e giovani donne è la vera chiave di lettura del convegno adolescenti, per superare quella profonda distanza che l’incontro virtuale e il distanziamento aveva innescato nei ragazzi in questi anni.
L’entusiasmo di questa esperienza era palpabile negli occhi di tutti gli adolescenti, ciò dimostra come la decisione di vivere il convegno in presenza sia stata la scelta giusta. Sono ritornati a vivere a pieno l’essere francescani, a trovare la perfetta letizia nonostante il caldo e la stanchezza. Ciascun Gifrino ha risposto positivamente e si è messo in gioco, perché quando si vive a pieno il proprio cammino di fede ne vale sempre la gioia.
Federica Annunziata - Gifra Campania
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