Lo scorso 9 maggio nella Cattedrale di Agrigento è stato beatificato Rosario Livatino, primo magistrato laico martire. Soprannominato da tutti “il giudice ragazzino”, era un giovane magistrato siciliano, nato a Canicattì il 3 ottobre 1952 e laureato in Giurisprudenza all’Università di Palermo.
Ricoprì l’incarico di sostituto procuratore, seguendo da vicino le inchieste sulla mafia nell’area dell’Agrigentino, di Palma di Montechiaro e di Porto Empedocle. Arrivò quindi la possibilità di divenire addetto alla sezione delle misure di sorveglianza del tribunale di Agrigento, ruolo che Livatino accettò di buon grado, senza sapere che, tuttavia, quello sarebbe stato l’ultimo incarico della sua carriera, poiché il 21 settembre 1990 venne assassinato mentre si recava dalla sua città natale sul luogo di lavoro. A porre fine alla sua vita furono gli ‘stiddari’, esponenti della mafia agrigentina, che vollero così “punire” la severità e l’imparzialità mostrate da Livatino durante il suo servizio.
Papa Francesco, nel 2014, lo definì «testimone esemplare, giudice leale alle istituzioni, aperto al dialogo, fermo e coraggioso nel difendere la giustizia e la dignità della persona umana». Oggi per la Chiesa è Beato.
Noi, come Gioventù Francescana d’Italia, abbiamo scelto proprio la sua figura come testimone del quinto e ultimo capitolo delle Linee guida 2020/2021. Dal titolo “Diventa testimone”, l’ultima tappa può essere ben rappresentata dalla figura di Rosario Livatino, un giovane che dà compimento alla sua vocazione diventando testimone di Cristo attraverso il suo operato.
Trovate qui sotto il video su questo Beato che abbiamo realizzato e pubblicato sulle Linee guida:
https://www.youtube.com/watch?v=Sp86WA9Cjzs
Le Linee guida 2020/2021 sono disponibili, invece, al seguente link:
https://drive.google.com/drive/folders/15STANXgZeaqXBJ4LkAyKDP9cuWW2JpGT
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